Società con 20 lavoratori in nero operava a Parco Leonardo

Un accurato controllo da pare della guardia di finanza di Roma ha permesso di individuare un magazzino a Parco Leonardo, a Fiumicino, dove lavoravano 20 dipendenti in nero. Denunciato e multato un imprenditore cinese.

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lavoratori in nero – fregenereport.it

Proseguono i controlli da parte della Guardia di Finanza del Comando Provinciale di Roma, mirati a scoprire lavoro sommerso e irregolarità nelle assunzioni. Ad essere scoperto è stato un imprenditore cinese che era a capo di una società operante in oggettistica.

I prodotti venivano realizzati in un magazzino sito a Fiumicino, nel quartiere di Parco Leonardo, da 24 dipendenti in totale, di cui venti sono risultati in nero. Vediamo di seguito i reati commessi dall’imprenditore e la multa che gli ha fatto la guardia di finanza.

Dipendenti clandestini e in nero

Risparmiare sul costo del lavoro è quanto molti imprenditori tentano di fare per assicurarsi maggiori guadagni. E’ quanto ha messo in atto un imprenditore cinese con i suoi dipendenti, che faceva lavorare in nero in un magazzino situato a Fiumicino, nella zona di Parco Leonardo, dove veniva realizzata oggettistica destinata al commercio al dettaglio.

Probabilmente il cinese era convinto che nessuno lo avrebbe mai scoperto, ma invece qualche giorno fa è arrivata la sorpresa. Grazie ai controlli effettuati dai Finanzieri del Comando Provinciale di Roma sul territorio, il magazzino dell’azienda è stato scoperto.

I militari hanno effettuato un blitz all’interno del magazzino e hanno accertato che venti dei 24 dipendenti presenti lavoravano in nero.

Sanzioni da 270.000 euro

Quando gli agenti delle Fiamme Gialle della Compagnia di Fiumicino hanno portato a termine le ispezioni nel magazzino, hanno applicato le leggi vigenti per calcolare la sanzione all’imprenditore cinese che figurava a capo della società.

L’importo complessivo della multa elevata al titolare dell’azienda è stato pari a 270.000 euro, una cifra non indifferente e abbastanza elevata. L’importo così alto è scaturito dalla somma delle sanzioni previste per i vari reati commessi.

Uno dei reati commessi dall’imprenditore cinese è quello di non aver comunicato la presenza di dipendenti al Ministero del lavoro e delle politiche sociali. Inoltre, fra i reati figura anche quello delle retribuzioni pagate senza strumenti tracciabili, come invece prevede la legge.

Nove dipendenti sprovvisti di permesso di soggiorno

La denuncia alla Procura della Repubblica di Civitavecchia per l’imprenditore cinese è scattata anche per la presenza di nove lavoratori senza permesso di soggiorno. Infatti, questi nove lavoratori sono clandestini e il cinese li ha messi a lavorare nel magazzino senza tenere alcun conto della legge che regola l’ingresso e la permanenza nel nostro paese di persone che non hanno il permesso di soggiorno.

Non solo, la società non ha mai versato contributi all’INPS per i dipendenti, quindi è arrivata la segnalazione anche all’ente da parte dei finanzieri. Per l’attività imprenditoriale è stata avanzata la proposta di sospensione, quindi il magazzino rischia la chiusura.

L’attività di controllo da parte della Guardia di Finanza di Roma si inserisce in un quadro più ampio, che rientra nella lotta al lavoro sommerso sul territorio.

Lo scopo di questa costante ed efficace attività di controllo è quello di tutelare coloro che lavorano onestamente e portano avanti un’attività nel pieno rispetto delle regole. Anche l’erario beneficia di questi controlli, che in questo modo si assicura più introiti da parte degli imprenditori.