Più privacy su Android e iPhone: tutto quello che c’è da sapere — Fregene Report

Google, con Android, ha dovuto inseguire Apple sul piano della privacy. Ecco le novità introdotte con i nuovi aggiornamenti dei sistemi operativi. Android versione 12 e iOs versione 15 sono stati una rivoluzione per la privacy. I sistemi operativi degli smartphone ora contengono funzioni per consentire agli utenti un migliore controllo dei propri dati. In particolare Google, con Android, ha dovuto inseguire Apple sul piano della privacy per cercare di anticipare e smorzare l’arrivo di nuove e più pesanti regolamentazioni che potrebbero ledere il suo business pubblicitario.
Alcune novità però richiedono che l’utente le attivi. Migliore privacy sì, insomma, ma solo per gli utenti che ne sono consapevoli. Vediamo quindi come sfruttare le potenzialità dei nuovi sistemi operativi.

Le basi
Cominciamo a prendere confidenza in generale con le novità. In iOS o Android, apriamo impostazioni con un tocco (o a voce) e selezioniamo Privacy. Ci sono menu per limitare il modo in cui ciascuna app accedere a funzioni del telefono (come il microfono, la videocamera, elementi molto rischiosi per la privacy) e al software (come l’elenco dei contatti). Android 12 include una dashboard sulla privacy per mostrare ciò che le app fanno e le scorciatoie per gestire le informazioni che Google raccoglie e memorizza nel proprio account Google. Il nostro cellulare è vecchio, non può avere Android 12? Uno sviluppatore ha creato un’app molto apprezzata che simula la dashboard . Ora vediamo le funzioni più importanti.

La funzione “localizzazione” consente di individuare la posizione dell’utente su una mappa. Necessario che sia precisa per le app di navigazione o di corsa. Meno per un’app meteo (basta che sappia la nostra città); non si capisce perché un’app di cucina, invece (come succede) abbia bisogno di chiedere al telefono di conoscere la nostra posizione. Non lo fa certo per darci un servizio migliore, ma solo per venderci pubblicità personalizzata. Decidiamo noi a chi dare questa informazione e in quale misura.I controlli dei servizi di localizzazione in iOS 15 permettono appunto di decidere quali app possono usare le informazioni sulla tua posizione fisica. Qui si può anche cancellare il file “luoghi significativi” (Significant Locations) che Apple crea per monitorare la posizione del tuo iPhone, anche se questo potrebbe avere effetti su app come Calendario e Foto. Dall’impostazione Privacy, andiamo su Servizi di localizzazione e poi su Servizi di sistema. Qui, puoi disabilitare o abilitare i servizi di localizzazione e controllare quali app di terze parti possono usare le nostre coordinate o quando hanno il permesso di usare quelle informazioni. Scorri l’elenco fino in fondo e seleziona Servizi di sistema per vedere come l’iPhone usa la nostra posizione, come la raccolta dei “luoghi significativi” (ad esempio l’indirizzo di casa). Lo si può disattivare o cancellare la cronologia.La schermata delle impostazioni di localizzazione in Android 12 mostra invece quali app l’hanno usata e include un collegamento ai controlli delle attività nell’account Google. Possibile gestire o cancellare i dati da lì.Su Android, andiamo nell’impostazione Posizione per vedere quali app hanno il permesso di usarla. Tocca Servizi di posizione per arrivare ad altre impostazioni; qui si può anche gestire l’impostazione della cronologia di localizzazione che registra gli spostamenti. Nelle autorizzazioni delle app si può anche decidere, finemente, se dare a ciascuna app la posizione precisa, approssimativa, o nessuna; se darla in ogni momento o solo quando l’app è usata.